Arco d'Augusto ore 11: è da qui che sabato 14 marzo partirà la sfilata commemorativa delle Idi di Marzo a cura dell'Ass. Culturale Legio XIII
Gemina in collaborazione con l'Ass. ARIES (qui tutto il programma www.legioxiiigemina.it). Durante l'evento sfileranno gli abiti
realizzati dagli studenti del corso di Culture e Tecniche della Moda di Rimini (www.associazioneslash.it). Alcuni tessuti utilizzati per realizzare gli abiti sono stati tinti da Michela Pasini dell'Associazione Colori Naturali
"Rosso di Robbia"
secondo le antiche tecniche di tintura attuate con lavorazioni
completamente manuali.
il velo della sposa (flammeum) giallo reseda
il mantello maschile di lana (pallium) rosso porpora
Tutto
il procedimento, dal tessuto bianco al tessuto tinto, ha richiesto circa
60 ore di lavoro. La prima fase è stata la mordenzatura, ovvero la
cottura dei tessuti con allume di rocca, già conosciuto dagli Egizi come
sostanza che agevola il fissaggio del colore. Alla mordenzatura è
seguita l'estrazione dei pigmenti dalle piante mediante decozione;
infine i tessuti sono stati tinti nel bagno colore così ottenuto. Alcune piante, come la reseda per i gialli e il guado
per il celeste, sono state fornite dall'azienda agricola riminese
Terrae Blu (www.terraeblu.it) che coltiva, trasforma e commercializza piante tintòrie.
Vediamo nel dettaglio alcuni colori, tutti realizzati con robbia, reseda
e guado, piante utilizzate sin dalla più remota antichità in virtù del
loro potere colorante. Il rosso porpora del mantello da uomo, il
pallium, è stato realizzato con una successione di bagni rossi ottenuti
dalle radici di robbia (Rubia tinctorum L.) con l'aggiunta di succo di
bacche di mirto (Myrtus communis L.) che ha dato una leggera sfumatura
violacea. La robbia è stata utilizzata anche per l'abbigliamento della
matrona: per la tunica di seta rosa antico e per il mantello di lana,
detto palla, in rosso-aranciato. La reseda (Reseda luteola L.) è stata
utilizzata per i gialli, in particolare per il velo della sposa detto
flammeum, di uno splendido giallo oro. Reseda e robbia sono state
mescolate per ottenere il giallo più caldo della tunica maschile. Il
pigmento di indaco ottenuto dalle foglie di guado (Isatis tinctoria L.) è
stato utilizzato per ottenere il celeste del velo femminile in seta,
con una sovrapposizione di sette bagni. Infine, robbia e reseda in varie
gradazioni sono state utilizzate per tingere le strisce colorate che
ornano i bordi delle vesti e dei mantelli.
tunica di lino giallo reseda e velo di seta tinta con guado
mantello femminile di lana (palla) tinto con robbia
L'appuntamento è alle ore 11 all'Arco d'Augusto ove partirà la sfilata, per concludersi in Piazza Tre Martiri alle 11.30 ove verrà illustrato il lavoro di rievocazione storica effettuato dalle rispettive Associazioni, compreso il lavoro di ricostruzione dei colori di alcuni abiti.
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