Sabato 25 giugno 2011 si è svolto un laboratorio di tintura naturale nel Palazzo dell’Arengo, centro storico di Rimini. Dato il contesto nel quale l’attività si inquadrava, il Festival del Mondo Antico, si è parlato soprattutto di tintura nell’antichità, in particolare dei colori romani. Una rassegna di filati e tessuti tinti con le piante faceva bella mostra di sé su un tavolo…
In primo piano i grigio-azzurri ottenuti con bacche di sambuco e di mirtillo e la canapa rossa tinta con la radice di robbia, piante utilizzate già nella preistoria a scopo tintorio. Poi i marroni da mallo di noce e galle di quercia e i gialli di curcuma, reseda, ginestra dei tintori e pistilli di zafferano (è il giallo più intenso e brillante nel cesto). Al centro del tavolo il celeste di guado e infine altri colori più “moderni” come il rosa carico dalla corteccia di Caesalpina Brasiliensis (legno brasile) e il viola dalla corteccia di Haematoxylon Campechianum (legno campeggio).
Al mattino abbiamo mordenzato filati e tessuti naturali quali lana (in fiocco e filata), seta, cotone, canapa e lino: tra mattina e pomeriggio li abbiamo poi tinti con mallo di noce, radice di robbia, reseda, ginestra dei tintori e guado ottenendo il marrone, il rosso e il rosa, il giallo, il blu e il verde.
La tintura più entusiasmante è stata quella con il guado: che stupore vedere il tessuto che, estratto dal “tino”, a contatto con l’aria diventa da giallognolo a verde a celeste! Dopo aver mostrato il procedimento agli allievi, li ho invitati ad indossare i guanti e a far da soli… devo dire che erano piuttosto soddisfatti del loro lavoro!
La cosa più bella credo sia stata la tintura verde: una parte dei filati e dei tessuti tinti con la reseda sono stati immersi nel bagno di guado già usato una volta: pochi minuti e… da gialli sono diventati di un verde bellissimo, soprattutto la lana in fiocco… sembra un prato a primavera!
Tutti i nostri campioni sono stati stesi ad asciugare all’esterno della sala, rendendo ancora più bello (e soprattutto colorato) il portico del riminese Palazzo dell’Arengo.
Infine, la preparazione delle schede: una per ciascun colore con la relativa ricetta della tintura per portarsi a casa un po’ di natura…